“Nel corso della mia vita le esperienze con i miei genitori e con i tre analisti con cui ho lavorato mi hanno cambiato radicalmente. Ho la fortuna di poter dire che i modi in cui sono stato modificato da queste esperienze sono stati prevalentemente arricchenti e hanno favorito la mia crescita. Ciò nonostante, sono arrivato a sentire la responsabilità di diventare un analista migliore di quanto loro siano stati capaci di esserlo con me. Sento che la stessa responsabilità è valida per il passaggio generazionale tra genitori e figli. Tener fede alla responsabilità di essere migliori di loro (sia dei propri analisti che dei propri genitori) non è un atto di protesta o di ribellione; è un tentativo di utilizzarli pienamente. Quando passo del tempo con i miei nipoti mi sembra evidente che mio figlio è un padre migliore di quanto io lo sono stato per lui. Questo non mi fa sentire respinto o sconfitto da lui, al contrario: c’è un regalo più grande che un figlio potrebbe fare a un genitore?” “Vite non vissute” Raffaello Cortina Editore.